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      Per la morte del re Carlo adunque, come è detto, tutto il reame, da Gaeta in fuora, tolse l'obedienza a la regina Margarita, e le terre preseno varie forme di governi, e molti scandali e guerre si suscitorono tra quelli che tenevano la parte de la regina e quelli che tenevano la parte angioina. E in questo tempo Rinaldo Ursino, il quale si faceva chiamare conte di Tagliacozzo, occupò la cittá de l'Aquila e se ne fece signore; e Tomaso San Severino e Ottone di Bransvich marito giá detto de la Giovanna regina prima, scorrendo tutto il reame, occuparono Napoli. E benché Urbano li escomunicasse e li pronunciasse la croce addosso, dando quella indulgenza a quelli che contra li andavano, che si dá a quelli che per la fede muoreno al conquisto di Terra Santa, nondimeno né loro lasciorno Napoli, né alcuno si mosse contra di essi per allora; ma Ottone in poco tempo morí e fu seppellito a Foggia, ove ancora il suo corpo si vede integro e li suoi piedi hanno sei diti per ciascuno, sí come da l'inclito Ercule duca di Ferrara e da molti suoi cortigiani per certissima relazione di veduta avemo inteso.
      Appresso queste turbazioni Luigi II duca d'Angiò, figliuolo di Luigi I predetto che morí a Bisegli, e il re di Francia scrisseno e mandorno ambasciatori in Italia a diverse potenze a significare che esso Luigi intendeva di venire in persona in Italia per recuperare il regno debito a lui per successione di Luigi suo padre: e per questo dimandavano passo e aiuto. Il perché Napoli fu la prima terra che lo accettasse; e Luigi li mandò cinque galee al presidio di coloro che tenevano in Napoli la sua parte, le quali galee ne la lor giunta presono due altre di quelle de la regina, che tre ne teneva lí per comprimere la perfidia de' napolitani: la terza se ne fuggí. E Clemente stando in Avignone, per favorire la parte di Luigi diede licenza a li napolitani che tenevano la parte sua, che facessino battere e vendere tutti li vasi d'oro e di argento de le chiese, acciò che si potessino dare denari a le genti d'arme di Luigi.


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Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





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