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      Stimasi per quello successe poi, che nel petto de la regina fusse giá entrato qualche sinistro concetto di Alfonso e però con Sforza cosí da parte si stringesse. Feciono poi insieme capitoli, che Sforza si intendesse condotto con la regina e con Alfonso, e al primo di loro che lo richiedesse fusse obbligato ad andare, e li confermorono Manfredonia: e da loro partito, se ne venne a Sessa ove la sua donna si trovava.
      L'anno sequente 1423 del mese di maggio, Braccio andò in suo nome a campo a l'Aquila per acquistarla per sé, e a Napoli il detto mese altre novitá pericolosissime seguirono. Imperocché a la regina e al gran siniscalco, per qual cagion si fusse, cominciorno a venire a tedio i catalani e nascere suspicione e rispetti da l'uno a l'altro; e li baroni e signori catalani, che molti ne erano in compagnia di Alfonso, non poteano sopportare che andando loro per la terra, tutto il popolo gridava: - Viva la regina Giovanna! Durazzo, Durazzo! - e simil cose, e che li bandimenti pubblici e gride si mandassino tutti sotto il nome de la regina senza alcuna menzione di Alfonso: parendoli che con poca reputazione stesse lí un re di quella condizione quasi come per un segno. Per la qual cosa instigato da loro e da se medesimo commosso, Alfonso deliberò prevenire e far primo a la regina quel che forse, a suo iudicio, pensava fare a lui la regina; il perché disposto di pigliarla e insignorirsi del tutto, essendo il gran siniscalco uomo accorto e prudente e che aveva gran custodia a le cose de la regina, disegnò per la prima cosa tôrli quel presidio.


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Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





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