Pagina (361/444)

   

pagina 'compendio-de-le-istorie-del-regno-di-napoli-di-pandolfo-collenuccio-pagt'


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era molto amato Ercule da li soldati, onde poi che ebbe parlato, alcuni pochi, che erano de le terre e del dominio di Fernando, si partirono, tutto il resto de la compagnia francamente li rispose loro esser disposti in ogni fortuna allegramente seguitarlo, e cosí rimaseno. Ercule con tutti loro andò a trovare il duca Giovanni d'Angiò e offerirli ogni sua opera e facultá, e fu da esso con somma letizia onoratamente ricevuto.
      Per la partita di Ercule marchese da Este, li paesani, come liberati dal freno e paura che avevano di lui, diventorono angioini, e Luceria e Foggia e San Severo e Troia e Manfredonia e tutte le altre cittá e castelle di quella regione di buona voglia a Giovanni d'Angiò si détteno. Onde vedendo il principe di Taranto tanto e sí mirabil corso di vittoria, non volse piú dissimulare la malivolenza che aveva contra Fernando; ma avendo sin da la morte di Alfonso adunato a poco a poco nel suo stato tre mila cavalli, fece di quelli dui capitani, Urso Ursino e Giulio d'Acquaviva, figliuolo di Iosia, e lui con questi capitani e altri baroni suoi vicini a sua persuasione da molte bande mossono guerra a Fernando.
      Fernando ne la sua tornata di Calabria in Terra di Lavoro, intesa tanta e sí subita rebellione, con gran difficoltá mèsse insieme quelle genti che aveva e andò a campo a Calvi, né potendo per la munizione del loco e per la stagione de l'inverno far li frutto alcuno, si levò da campo e tornò a Napoli, sforzandosi con ogni industria mantenere in fede quelli baroni che poteva; né fidandosi punto de la instabilitá de' regnicoli, cominciò a praticare l'aiuto di altri potentati d'Italia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Compendio de le istorie del Regno di Napoli
di Pandolfo Collenuccio
pagine 444

   





Ercule Fernando Giovanni Angiò Ercule Este Luceria Foggia San Severo Troia Manfredonia Giovanni Angiò Taranto Fernando Alfonso Urso Ursino Giulio Acquaviva Iosia Fernando Calabria Terra Lavoro Calvi Napoli Italia Ercule