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      Dicevasi che la forte città di Monteleone tenesse le parti di repubblica; ma intimata di cedere e minacciata di esterminio, riscattò la fama per denaro, cavalli, viveri ed armi. Stando il cardinale a Mileto convocò quanti poteva vescovi, curati, altri cherici di grado, e antichi magistrati del re, e impiegati, e cittadini potenti per nome o ricchezza; ed esponendo i ricevuti carichi, la causa giusta del trono, santa della religione, bandì che i cittadini fedeli al re, devoti a Dio dovessero unirsi a lui, portando al cappello per insegna e riconoscimento la croce bianca e la coccarda rossa dei Borboni; avrebbero, oltre i premi celesti, la esenzione delle taglie fiscali per sei anni, e i guadagni della guerra sopra i beni de' ribelli da quel giorno medesimo incamerati alla finanza regia; e su le taglie che sarebbero poste alle città o terre contrarie; abbattuti gli alberi infami della libertà, alzerebbero in que' luoghi le croci; l'esercito si chiamerebbe della Santa Fede, per dir col nome l'obbietto sacro di quella guerra. E poscia processionando nella chiesa, e benedicendo ad alta voce le armi, progredi, non mai combattendo, sempre trionfatore, per Monteleone, Maida e Cutro, sopra Cotrone.
      Cotrone, città debolmente chiusa, con piccola cittadella sul mare Ionio, era difesa da' cittadini e da soli trentadue Francesci, che venendo d'Egitto si erano là riparati dalla tempesta; ma comunque animoso il presidio, scarso di ami, di munizioni, e di vettovaglie, assalito da molte migliaia di Borboniani, dopo le prime resistenze dimandò patti di resa, rifiutati dal cardinale, che, non avendo danari per saziare le ingorde torme, né bastando i guadagni poco grandi che facevano sul cammino, aveva promesso il sacco di quella città. Cosicché dopo alcune ore di combattimento ineguale, perché da una parte piccolo stuolo e sconfortato, dall'altra numero immenso e preda ricca e certa, Cotrone fu debellata con strage dei cittadini armati o inermi, e tra spogli, libidini e crudeltà cieche, infinite.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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