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      E però Melas, formando a colonne le sue genti, lasciati luogotenenti Ott e Zach a raccorre i frutti della giornata, andò in Alessandria per far nota al mondo con bullettini la battaglia, e per ordinare le imprese del vegnente giorno. Si stava intorno alle tre ore della sera, e durava il combattere; però che il Primo consolo dal suo quartiere di Sangiuliano, benché vedesse le perdite, non raccoglieva i resti dell'esercito, non disponeva le ritirate, bramoso che lo scompiglio durasse. E difatti, avvisato da precursori che il generale Desaix con novemila soldati or ora giungerebbe a soccorso, ne mandò annunzio alle sue genti, accertò la vittoria, comandò che ogni campo resistesse al nemico; e le abbattute squadre resistettero.
      Alle quattro ore dopo il mezzogiorno giunto Desaix il Primo consolo correndo quelle file, diceva: - Abbiamo dato indietro assai passi; è tempo di avanzare, per poi riposare nella notte, come è nostro costume, ne' campi della vittoria. - I resti più numerosi de' Francesi accampavano a Sangiuliano, dove Desaix venne, e dove il generale Zach andava, certo di vincere, con cinquemila soldati. Ma lo affrontò in ordinanza, quasi uscito di terra, esercito francese; ed essendo impossibile al Tedesco evitar la zuffa o aver soccorso, però che già da due ore i volteggiamenti delle due parti andavano soli, senza ordini, senza nesso, senza capo supremo, a consiglio di molti capi e della sorte, smarrisce, ma pur combatte con valore alemanno: muore Desaix; Kellermann, generale di Francia, corre con mille cavalli sopra Zach, e tre volte traversando la linea de' soldati, uccide, abbatte ed imprigiona i resti col suo capo. Procedono lo stesso Kellermann, e Murat, e Boudet, che teneva le veci di Desaix, contro gli altri corpi, i quali, vedendo la meravigliosa schiera, tornano fuggitivi verso Marengo; i Francesi, che poco innanzi difendevano a mala pena il piccolo terreno dove trista ventura gli aveva ridotti, prorompono nel piano, e uccidono e fugano i troppo assicurati vincitori.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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