Pagina (510/963)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Gaeta si arrese a' 18 dello stesso luglio. Qual fosse per opere quella fortezza, ho già riferito nel primo libro, narrando l'assedio del 1734; ma negli anni che succederono sino al trattato di Aix-la-Chapelle, e fra i timori di guerra sotto il regno di Ferdinando, restaurati ed accresciuti gli antichi baluardi, era nel 1806 cerchiata da due muri, e più innanzi da un fossato e da due cammini coperti. Le opere, sia condizione del luogo, sia difetto d'ingegno, non sono tracciate a regola d'arte, lo che nuoce o giova alle difese secondo che gli assediatori sono in guerra dotti o inesperti. Amore delle armi proprie mi spingerebbe a descrivere tutte le particolarità di quella impresa, ma istorica temperanza vuol che io discorra le sole cose memorabili.
      Cominciò l'investimento in febbraio a modo di blocco, mancando agli assalitori le grosse artiglierie e gli attrezzi necessari ad assedio. Al finire di maggio, preparati i cannoni, alzate alcune batterie a Montesecco, aperta la trincera e prolungati i rami verso i due mari dell'istmo, si formò la prima parallela; ed essendo quel suolo di duro sasso calcare, nudo di terreno e di piante, gli assediatori trasportavano da lontano le terre e provvedevano fascine e gabbioni dal bosco di Fondi, il più vicino, sebbene a dodici miglia dal campo. Anche più grandi sarieno state le fatiche degli assediatori se non avessero tolto e travi e altri legni diroccando case e chiese del vicino sobborgo, già abitato da novemila marinai ed industriosi, desertato al cominciar dell'assedio, ed indi a poco ripopolato di abitatori, i quali, per amore del patrio suolo, tornavano volontari, benché sotto a' pericoli della guerra ed alle licenze de' due eserciti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





Aix-la-Chapelle Ferdinando Montesecco Fondi