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      Distesi a nuoto nel mare, e scoperti da' soldati nemici, uno di archibugiata fu morto; il secondo ferito; il terzo giugne, narra al capitano del legno lo stato misero degli assediati e il disegno di fuga. Rendono al castello i convenuti segnali; e nella succedente notte, su la fregata avvicinatasi al lido, la guarnigione, uscendo dalla porta meno guernita, sorprendendo gli assediatori e combattendo, perviene ad imbarcarsi. I Francesi nel seguente giorno occuparono il castello vuoto di guardie. Ne' casi del brigantaggio, narrati dalla fama più che dalle istorie, ho trovato registrato il fatto, non il nome dell'intrepido nuotatore.
      XXIV. Così nelle Calabrie. Frattanto in Napoli si ordinava la finanza, si migliorava l'istruzione pubblica, si aboliva la feudalità, si scioglievano i fidecommessi, si spartivano i beni del demanio comune, si davano a' giudizi criminali libere forme: molti beni si facevano. Delle quali cose ragionerò partitamente, con- legandole, come ho fatto sin ora, alle ribellioni, alle congiure, agli eccessi delle fazioni, alle asprezze della Polizia, alle crudeltà dei capi militari, alle licenze dell'esercito; onde il lettore di questi scritti veda uniti nel regno di Giuseppe grandi beni a grandi mali, gli uni futuri e di mente, gli altri presenti e di fatto; e così discuopra perché tra' Napoletani i sapienti secondavano il conquistatore, e gl'imperiti lo combattevano. Dirò tempi di altro regno, in cui, da tutti sentite le più civili instituzioni, ebbe il popolo animo e moto comune.
      S'impose tributo su i poderi rustici ed urbani, detto fondiaria; abolite le antiche contribuzioni dirette (erano ventitré), ineguali ed assurde. La fondiaria toccava ogni rendita di beni stabili, rivocando gli usati favori alle terre regie, feudali, ecclesiastiche, o le maggiori gravezze ad alcune province o comunità; legge uguale, senza ingiurie o privilegi, traeva a pro dello Stato la quinta parte delle entrate, disgravate di pesi.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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