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      Si fondò per essa il regno di Vesf a-lia, dato a Girolamo Buonaparte; si aggrandì il regno di Sassonia degli Stati polacco-prussiani, ed il regno di Olanda della signoria di Tever; furono riconosciuti la Confederazione del Reno, e Giuseppe re di Napoli, Luigi di Olanda, Girolamo di Vesfalia; se non che per il primo non si faceva motto della Sicilia, ed a noi piaceva il silenzio come speranza di pace con la Inghilterra. Perciò dopo Tilsit, gli Stati nuovi si afforzarono; parve necessità di destino l'imperio di Buonaparte, e tutte le menti amiche o nemiche, pensatrici o insipienti, credendo compita la nuova civiltà europea, viddero ne' tempi appena scorsi e negli attuali, per diversità di re, di leggi, d'interessi, due differenti secoli della società.
      Ma vicino all'alto, come è costume della fortuna, stando i precipizi, cominciarono in quel tempo istesso gli sconvolgimenti della Casa di Spagna; la quale, debole verso le nazioni esterne, avvilita ne' suoi Stati, corrotta nella reggia, nessuna aveva delle qualità regali fuorché la cupidità di regnare, ed a modo barbaro: il figlio congiurando contro il padre, il padre di sua mano imprigionando il figliuolo, il favorito armandosi contro l'erede del trono, la madre, la istessa madre accusando il figlio, e questi rivelando la trama e cagionando aspre pene ai congiurati; risuonarono nel regno le turpitudini della reggia, più invilì l'autorità de' supremi, si confusero gli interessi pubblici e le private ambizioni, parteggiavano i soggetti, si agitò la Spagna.
      Lo scaltro imperatore de' Francesi vidde in quei disordini la opportunità di facile conquista, e la bramò. Il suo esercito, che tragittava per la Vecchia Castiglia onde arrecar pene al Portogallo dell'amicizia britanna, il sentimento d'irresistibile forza per le recenti vittorie di Friedland e di Jena, il nessun sospetto di vicina guerra dopo i trattati e le conferenze di Tilsit, il motivo di assaltare la Spagna dall'editto di guerra del principe della Pace, il benefizio o il bisogno di sottoporre que' popoli guerrieri a principe della sua Casa e discacciarne la stirpe borbonica, pericolosa e nemica, infine l'ambizione, la insazietà d'imperi, gli posero in animo il proponimento di aggiungere a' suoi domini la penisola, da' Pirenei all'Oceano.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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