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      X. Avuti i soldati, si componevano in reggimenti di tutte le armi, s'ingrandivano le fabbriche militari, fondavansi nuove scuole, nuovi collegi. La maggiore spesa per la finanza era l'esercito; e poiché d'anno in anno questo cresceva, giunsero a tale le strettezze dell'erario che le taglie non bastavano; altre nuove se ne aggiunsero, le rendite delle comunità si usurparono; ed infine gran parte de' tesori di Gioacchino, frutto di guerra e di fortuna, fu spesa per l'esercito. E tanti dolori, tanto sforzo dello Stato e del re non producevano lo sperato effetto; perché Gioacchino, disadatto allo studio de' popoli, ignorante della storia di Napoli e d'Italia, avendo lunga e sola esperienza de' suoi, credeva gli uomini nostri, come i Francesi, aver animo proclive alla milizia, tolleranza dei travagli, stimolo e desio d'onore, intendimento pari al proprio stato. Per ciò, e perché sperava che le blandizie del comando gli fruttassero l'amor dei soldati, rilassò le discipline e riponeva la forza dell'esercito meno nella bontà che nel numero delle squadre; continuò a tirar soldati dai condannati a pena e dai prigioni; li univa agl'innocenti coscritti; di tutti perdonava i falli, nascondeva i difetti, secondava le voglie. Quella moltitudine, chiamata esercito, non era parte della società ma fazione dello Stato; e Gioacchino, tra quella, non re, ma capo. Erano i soldati di bello aspetto, bellamente vestiti, audaci, prosontuosi, animosi delle venture; e sarieno stati obbedienti in ogni fortuna se migliore fusse stata di Gioacchino l'indole ed il giudizio. La disciplina non è virtù dell'esercito, ma del capo; tutti i soggetti vi si piegano, perché sopra tutti i cuori la legge, la giustizia, le pene, le abitudini hanno possanza; un reggitore d'eserciti severo a sé, severo agli altri, obbediente alle ordinanze, esigitore inflessibile dell'altrui obbedienza, soldato nei travagli, imperatore al comando, non mai debole, non mai molle, è sicuro della obbedienza delle sue squadre.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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