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      Si viddero indi a poco gli effetti maravigliosi di quell'opera nelle private ricchezze, nell'accresciuta finanza, nell'agricoltura, nelle arti. Era stata divisa tra 'l re ed il comune di Postiglione la valle del Calore, piccolo fiume che va nel Selle, la quale per lo innanzi, foltamente boscosa, era parte delle regie cacce di Persano: delle due pendici l'una, lasciata al re, è selvaggia come innanzi; l'altra, divisa fra' cittadini, è coltivata a campi, a vigne, ad oliveti, sparsa di nuove case, albergatrici di famiglie industriose e beate: cosi che in quelle due convalli stavano figurate ed espresse in natura la vivente feudalità e la di strutta. Età novella per la vita civile del popolo napoletano cominciò nel 1810.
      XXXIX. Il primo giorno del seguente anno, tra le consuete feste della reggia, il re concesse con titolo e dote, ma senza diritti ed usi di feudo, alcune baronie a generali e colonnelli dell'esercito: liberalità che, generando nobiltà nuova, armata e potente, partigiana degli ordini nuovi, provvedeva a' molti bisogni della nascente Casa dei Napoleoni, e non aveva di sconcio che il nome. Il re Giuseppe, a pompa o prodigalità, aveva fatto altri doni a' ministri civili; Gioacchino istesso nei succedenti anni nominò, ora per premio a' servigi, ora per favore, altri baroni, conti e duchi, e concedé titoli senza terre o terre senza titoli a militari, a magistrati, ad artisti. Parvero, e tali erano in alcuni casi, dissipazioni dell'erario pubblico; ma non sì grandi e sì vacue quanto la malignità divolgava: ché nella storia di Napoli non vi ha nuova stirpe, per quanto avara, che avesse donato a' partigiani suoi meno di ciò che donarono a nostro tempo i due re francesi, né vi ha chi più di loro li cercasse tra gli uomini meritevoli dello Stato.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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