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      Ella, moglie di altrui, piacque a Ferdinando, di altra donna marito, ed oggi, per fortuna vedovi entrambo, placar vollero i rimorsi della coscienza con matrimonio tardivo. Lo sacrarono privatamente come in segreto nella cappella della reggia, cinquanta giorni poi che fu nota la morte di Carolina d'Austria, duranti ancora nelle chiese dell'isola ed in qualcuna della città per la defunta regina gli uffici funerei.
      Ed altre cose sapevansi della Sicilia. Il re Ferdinando aveva ripigliato il governo de' popoli, giurata la Costituzione dell'anno 12, aperto, disciolto, riaperto il Parlamento, ragionando da re benigno, risoluto ad osservare e sostenere quel novello politico reggimento. Delle quali cose rallegravasi la Sicilia; e la fama, narrando ed esagerando viepiù, accendeva i nostri desidèri e la speranza di governo migliore. I Carbonari tumultuavano, e Gioacchino, temendo che opinioni così numerose, a lui contrarie, distruggessero la immagine della unanimità ostentata con gli "indirizzi", ammolli o finse di ammollire lo sdegno, propose accomodamenti alla setta, la inanimì, la fece audace. Lo stato morale delle due Sicilie nuoceva in doppio modo a Murat, che qui decadeva la sua potenza e 'l suo credito, là il credito e la potenza del nemico cresceva. Perciò egli, che un mese avanti aveva bandito libero il commercio con quell'isola, ora vedendo le sperate insidie convertirsi in pericoli, per novelli decreti lo impedì. Il re Ferdinando imitò l'esempio, i due Stati tornarono come nemici.
     
     
     
      CAPO QUINTO
      Fugge dall'Elba l'imperatore Napoleone. Gioacchino muove guerra in Italia; vinto da' Tedeschi, abbandona il regno. Ferdinando di Borbone ascende al trono di Napoli.
      Anno 1815
      LXXVI. Le feste in Corte al cominciar dell'anno 1815 furono di tutte le precedenti più splendide, meno liete; perché in Gioacchino i sembianti di sicurezza non velavano abbastanza le agitazioni dell'animo, né l'apparente riverenza dei ministri stranieri copriva la loro segreta avversione, e fra le allegrezze della reggia trasparivano le incertezze del futuro e le inquietudini.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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