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      Ma se il desiderio trasmoda e niega tempo alla difficile compilazione di uno statuto, o turba il consiglio a voi, destinati dal re a quell'opera, farete cosa imperfetta e sconvenevole; apparirà indi a poco il bisogno di riformarla, e poiché le riforme nei Governi costituzionali portan seco il sospetto ed il moto delle rivoluzioni, ritorneremo presto alle presenti dubbiezze e pericoli. A voi perciò, così amanti della patria quanto fedeli al trono, dimando un modo per attiepidire il pubblico fervore, ed aspettar quetamente, non più del prefisso tempo di otto giorni, la promessa legge. Incitando a parlare ciascun di voi, rammento a tutti che nelle difficoltà di regno la sincerità del consigliero è bellissima fede al sovrano, e che se inopportuno riguardo ritiene il vostro labbro, farete onta a voi stessi, tradimento al re, danno alla patria comune, offesa a Dio.
      Tacque, ciò detto; e tacevano per maraviglia o diffidenza i consiglieri adunati, però che varia era la fama del duca di Calabria, erudito nei penetrali di reggia infedele, amico del Canosa, sospettato nei tradimenti fatti alla Sicilia, ma in sino allora innocente, e (ciò che più il commendava) tiranneggiato dal padre; per questi pregi, per quel parlare onesto, per la gravità dei casi, dissipata la tema, uno di quei molti, dopo nuovo incitamento, così disse: - Nel rispondere a Vostra Altezza io non guardo la importanza del subbietto, il pericoloso uffizio del consigliero, la mia stessa incapacità, ma solamente il debito di dire e oprare, nei difficili casi, come vogliono il proprio giudizio e la coscienza. Parlerò aperto, e troppo stimolato dal comando di Vostra Altezza e dalla mia natura. La Costituzione è desiderio antico dei Napoletani, surto nei trenta scorsi anni di civili miserie; salito a speranza per la Costituzione concessa dal re Ferdinando alla Sicilia, e l'altra dal re Luigi alla Francia, e l'altra a noi stessi (benché tardi) dal re Gioacchino, e l'ultima data o presa in Ispagna "". Ed oggi, che di questa voce han fatto lor voto e pretesto numerosissimi carbonari, ella non è solamente desiderio e speranza, ma bisogno ed ansietà. L'opporsi al torrente degli universali voleri era già da tre anni vana fatica, ma facile prova il dirigerlo; l'ultimo Ministero è stato cieco ai pericoli, sordo ai consigli, sperando che il turbine si disperdesse, o scoppiasse più tardi: per vanto di serbare illesa la monarchia, eccola colpita nei suoi maggiori nervi, cioè nell'impero e nel prestigio.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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