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      Il re nominò suo luogotenente il principe della Scaletta, e comandante delle armi il generale Florestano Pepe, che andò a Messina, vi dimorò pochi giorni, ed inatteso ritornò in Napoli.
      Così passando i giorni, la rivoluzione di Palermo rinforzavasi. Quella Giunta sovrana, con alterezza di governo, mandò in Napoli ambasciatori per patteggiare da Stato a Stato, mentre nello interno faceva nuove leggi sovversive delle antiche, chiamava eserciti, nominava magistrati, usava la sovranità negli attributi maggiori. Ma la bruttavano le turpitudini dell'anarchia: violenze nella città, correrle nelle campagne, spoglio dei paesi contrari, ed in ogni loco uccisioni e rapine; non fu salvo il banco, dove stava in deposito il denaro pubblico e privato; non furono salve le biblioteche, le case di scienza e di pietà, cose umane e divine la stessa furia distruggeva. Gli ambasciatori domandavano pace, mirando ad ottener per patti le speranze della ribellione, ossia il governo di Sicilia separato da quel di Napoli; ivi la stessa Costituzione di Spagna, lo stesso re, i due Stati confederati. Prima di rispondere agli ambasciatori si consultò. Materia gravissima era la contesa tra due Stati, sostenuta da due eserciti combattenti in guerra civile, e due nazioni sollevate, inanimite, una da' diritti naturali ed antichi, l'altra dalle presenti giustizie: per interessi di gran momento, in politica nuova, sotto re sdegnato, e reggitori delle due parti superbi; cogli affetti eccessivi e vari delle domestiche brighe. Non fia però maraviglia se in quell'adunanza erano incerte le opinioni, rotti i discorsi, dubbiose le sentenze. Uno dei pochi convocati così parlò: - La Costituzione di Spagna in due Stati non si apprende ad unico re, perché nei casi più gravi di governo, come la guerra, la pace, le alleanze, il matrimonio del re, lo smembramento dello Stato, abbisognando alla regia volontà l'assenso del Parlamento: se dei due Parlamenti l'uno assentisse, dissentisse l'altro, qual ne sarebbe l'effetto? a chi si appliglierebbe la decisione del re? qual sarebbe l'opera di governo?


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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