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      Il governo del papa sarà da voi rispettato; i popoli dei paesi che occuperete, saranno trattati con piena giustizia, non permetterete il minimo attentato alle proprietà degli abitanti, farete pagare al giusto le vittovaglie, veglierete acciocché il comando militare, il quale naturalmente si stabilisce nella occupazion di un paese, provegga solamente alle proprie milizie. Se alcun fatto del sovrano pontefice obbligasse nello avvenire a mutar sistema, noi col nazionale Parlamento il dichiareremmo, e voi delle decisioni sareste opportunamente avvisato.
      Serberete continua corispondenza col capo dell'altro esercito, col capo dello stato maggiore generale, col ministro della Guerra.
      Le vostre facoltà sono fra i limiti delle presenti istruzioni. E poi che in guerra molto dipende da circostanze di luoghi o tempi, non sarà vietato al capo di un esercito di allontanarsi dalle cose prescritte, ma sotto due leggi: giustificare le sue opere, avvisare prontamente lo stato maggiore generale, il ministro della Guerra, ogni generale, ogni comandante interessato all'impreveduto movimento.
      FRANCESCO
     
      XXXII. Frattanto marciavano alla frontiera due eserciti con poderose artiglierie. Ogni schiera lietamente partiva, ma più si ammirava la Guardia reale per bello aspetto, ricco vestimento e grida di libertà e di fede. Al partire di ogni drappello, il reggente, nella rassegna, confortando, comandando, incitava i soldati, minacciava, prometteva; la sposa di lui annodava all'antica bandiera la lista de' tre colori, ed accertava che quei ricami erano lavoro delle sue mani e delle principesse sue figlie. Al tempo stesso alcuni battaglioni delle milizie civili si erano mossi dalle province, e pareva che abbisognasse freno, non stimolo alle volontà, e che i militi soperchiassero il richiesto numero; alcuni giovanetti a' quali erano gravi le armi ordinarie, ne presero di più atte alla debole età, e lieti marciarono; alcune donne, sorelle o madri, alcuni padri o zii, non abili per vecchiezza o per sesso a trattar le armi, indossando i fardelli scemavano ai militi la fatica.


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Storia del reame di Napoli
di Pietro Colletta
pagine 963

   





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