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      Dove poterlo ripescare? Cerca di qua, cerca di là, finalmente lo vide nascosto sotto il portico di una casa di contadini.
      – Che cosa fai costì? – gli domandò Pinocchio, avvicinandosi.
      – Aspetto la mezzanotte, per partire...
      – Dove vai?
      – Lontano, lontano, lontano!
      – E io che son venuto a cercarti a casa tre volte!...
      – Che cosa volevi da me?
      – Non sai il grande avvenimento? Non sai la fortuna che mi è toccata?
      – Quale?
      – Domani finisco di essere un burattino e divento un ragazzo come te, e come tutti gli altri.
      – Buon pro ti faccia.
      – Domani, dunque, ti aspetto a colazione a casa mia.
      – Ma se ti dico che parto questa sera.
      – A che ora?
      – Fra poco.
      – E dove vai?
      – Vado ad abitare in un paese... che è il più bel paese di questo mondo: una vera cuccagna!...
      – E come si chiama?
      – Si chiama il Paese dei Balocchi. Perché non vieni anche tu?
      – Io? no davvero!
      – Hai torto, Pinocchio! Credilo a me che, se non vieni, te ne pentirai. Dove vuoi trovare un paese più salubre per noialtri ragazzi? Lì non vi sono scuole: lì non vi sono maestri: lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola: e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica. Figùrati che le vacanze dell’autunno cominciano col primo di gennaio e finiscono coll’ultimo di dicembre. Ecco un paese, come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili!...
      – Ma come si passano le giornate nel Paese dei Balocchi?
      – Si passano baloccandosi e divertendosi dalla mattina alla sera.


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Pinocchio
di Carlo Collodi
pagine 153

   





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