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      È logico e schietto. La sua legge è l'istinto. Non ne conosce altro.
     
     
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      Finchè l'uomo non fruisce dell'intelligenza e della parola, i due grandi e fatali privilegi dell'umanità, il mondo non domanda nulla da lui.
      Ma guai ai primi passi, ai primi discorsi, alle prime riflessioni! Il giorno in cui il bimbo troverà una ragione qualunque, bislacca fin che Dio vuole, per affermare un suo diritto, evocherà d'un tratto una folla di doveri, che l'accompagneranno per tutta la vita crescendo con lui, e moltiplicandosi come i germogli della vite, ed i discendenti della sposa evangelica.
     
      CAPITOLO II.
     
      I fanciulli.
     
      Coi parenti Festa in famiglia Colle sorelline Colle persone di servizio A pranzo Visite Inviti Essendo ospiti in casa altrui In iscuola In serata In chiesa.
     
      Così è, signorini miei. Loro hanno sei, sette, otto anni; vestono la gonnellina come la mamma, o il farsettino come il babbo. Si chiamano Mario o Maria, Carlo o Carolina, a seconda del loro sesso. L'abito neutro, il nomignolo neutro sono abdicati. S'immischiano di ragionare o di sragionare, il che viene a dire lo stesso: hanno preso il loro posto in società.
      Hanno dunque, oltre l'obbligo della civiltà elementare che hanno imparata dalla mamma, e direi quasi succhiata col latte, anche quello dei piccoli doveri di società.
      La prima società è la famiglia; la più cara; e, come tale, quella che si deve meglio curare per non turbarne l'armonia.
      Buon giorno, mamma, buon giorno, babbo, buon giorno, buon giorno.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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