Pagina (44/196)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Bada, Jolanda, non si vive isolati. Se non accetti qualche partito fra quelli che ti sono offerti, corri il rischio di rimanere zitellona. Provvedi al tuo avvenire.
      Jolanda rispondeva celiando:
     
      Sė, fonderō un convento per farmene badessa.
     
      E discorreva del tempo, dei boscaioli, delle vecchie piante che finiscono nel focolare, e s'interessava ai racconti del babbo, che le ripeteva le sue gesta giovanili o le narrava una certa fiaba di Aroldo e il suo corsiero; in fine stava lā in quelle antiche stanze solitarie come un augello nel suo nido, il quale vi si trova bene, e vi si adagia come se dovesse rimanervi tutta l'eternitā, salvo a volarne via l'indomani s'intende.
      Loro invece, signorine... scusino, bisogna pur venirci a questa conclusione; le favole sarebbero pur belle se non avessero la morale in fondo, ma, poichč ce l'hanno inventata, lascino che io la metta come si faceva ai miei tempi, loro dunque, non s'adagiano punto nella loro casa, nč come l'augello nel nido, nč come nessun'altra immagine di cosa adagiata. Ci stanno, salvo il rispetto, come il diavolo in una ampolla. Sono irrequiete, impensierite. La loro mente non č lė. Ogni giorno si meravigliano, si impazientano di esserci ancora, come se la casa paterna fosse un albergo, o un ponte gettato tra il collegio e la casa coniugale, e da traversarsi in fretta, per paura che si rompa sotto i piedi.
      Non saranno tutte cosė; ne convengo, almeno lo spero. Ma conobbi molte, moltissime fanciulle; ed, eccettuate ben poche, tutte dimostravano una tale impazienza di maritarsi, da dar ragione al signor Achille Torelli, nel ritratto poco lusinghiero che ha fatto della Fanciulla.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





Jolanda Aroldo Achille Torelli Fanciulla