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      Si asterrà assolutamente dal ballare, sotto pena di ridicolo. Si adatterà ad imparare i giuochi più in uso, per potere, all'occorrenza fare il quarto in una partita, e per non restar sola e spostata in un circolo giovanile, dove avrà sempre la scappatoia di sedere al gioco colle persone serie.
      Se in famiglia vi sono persone a pranzo, si collocherà in modo da non darsi nessuna importanza, senza affettare tuttavia di prender l'ultimo posto nè atteggiarsi da vittima.
     
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      Se una signorina nubile ha rendita sufficiente per fare casa da sè, perduti i genitori, si comporterà precisamente come una vedova, potrà ricevere, fare inviti a pranzo, tenere una serata fissa ogni settimana per dare il tè, accogliere ospiti in campagna.
      In Francia si usa chiamare Mademoiselle una signorina fino all'ultima vecchiaia. Noi abbiamo la fortuna di poter evitare il ridicolo di quell'appellativo comune colle giovinette. Una signora nubile si fa chiamare "Signora" dalla gente di servizio, e tutte le persone di tatto eviteranno sempre di chiamarla signorina; sarebbe una canzonatura. Soltanto in Piemonte si ha l'abitudine francese, e si dice Tota anche ad una donna di ottant'anni quando non ha marito; è un piccolo ridicolo che non si può evitare, e che fa molta impressione a chi non è del paese.
      Mi ricordo d'essere giunta una volta a Torino per fare un lungo soggiorno in una famiglia composta di un babbo, d'una bambina, e d'uno zio prete che la istruiva. Il babbo era sempre fuori, la bimba passava molte ore collo zio allo studio.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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