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      Se è ammissibile un consiglio contrario agli usi del paese dove si vive, io consiglio le signore nubili piemontesi a non permettere mai che le chiamino Tote quando hanno passata la quarantina....
     
     
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      Il vestire d'una signora nubile (la parola zitellona, non dovrebbe mai sonare sulle labbra di una persona educata), il vestire d'una signora nubile, dev'essere, come già dissi, quello stesso di una signora maritata. Potrà portare le pelliccie di martora, lo scialle turco, i diamanti e le trine. E, finchè l'età ed il grado di conservazione della sua figura glielo permettono, nulla osta a che vada in teatro con abiti scollati come un'altra signora.
     
     
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      Il teatro e la conversazione sono i divertimenti che le si addicono meglio. Al ballo non ci dovrebbe andare, perchè vi sarebbe spostata, a meno che vi dovesse accompagnare una giovinetta. Ed in tal caso il suo contegno dovrebbe essere, a seconda della sua età, quello d'una sorella maritata o d'una madre.
      Ai bagni di Viareggio, pochi anni sono, c'era una signora nubile, che accompagnava una nipotina di diciotto anni. La zia ne aveva trentanove. Aveva certi occhi, certi capelli neri, certi denti, da far invidia ad una giovinetta. Vestiva con grande eleganza, ma sempre di nero o di bianco. Discorreva benissimo in francese coi francesi, in inglese cogli inglesi, in tedesco coi tedeschi, in spagnolo con una vecchia dama spagnola. Ho desiderato parecchie volte un Turco ed un Cinese per udire la zitellona parlare in quelle due lingue.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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