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      Il bel giovine fu desolato, pianse, prese atteggiamenti sentimentali,.... poi si fece sposo con un'altra.
      Ma la signorina, che s'era imposto un vero eroismo per rifiutarlo mentre ne era innamorata, pensò che l'eroismo di cui nessuno è informato non ottiene il compenso d'ammirazione che gli è dovuto. E narrò la sua grande azione ad un'amica in tutta confidenza, tanto che vi fosse almeno una voce al mondo, per rimandare ai posteri la notizia di quel gran sacrifizio che si era compiuto in quel piccolo cuore.
      Il segreto fu così ben custodito che si seppe in anticamera ed anche in cucina.
      Uno di quei casi, che sembrano fatti apposta per gli eroi da romanzo, portò, poco tempo dopo, una cameriera che era allora in casa della signorina eroica, a servire la nuova sposa del giovinotto. Quella cameriera era una giovine invidiosa e pettegola. E però, appena ebbe veduto lo sposo, profittò di quanto sapeva per informare la sposa del precedente amore, della precedente domanda e del precedente rifiuto, tacendo, con malizia crudele, le lacrime che quel rifiuto aveva fatte spargere, e che erano a tutta gloria del giovine. Narrata così, la cosa era d'una trivialità.... La povera sposa si vide nel pericolo di accettare un uomo rifiutato, disprezzato da un'altra. (Oh! disprezzato!)
      E, con quell'amor proprio che distingue, o per dir meglio, accomuna tutti gli esseri umani, dichiarò che: visto e considerato che il tale giorno del tale anno, nella casa tale, il signorino aveva patito un rifiuto, la sua dignità la obbligava a dargliene un altro.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196