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      Nota dell'autrice. - Nel correggere le bozze mi accorgo che il periodo seguente non ha nulla a che fare colle leggi di convenienza. A scarico di coscienza ne prevengo lealmente le lettrici. Se, come credo, non si curano punto delle mie opinioni personali sul viaggio di nozze, possono saltare queste pagine senza offendere nè me, né il mio libro.
      LA MARCHESA COLOMBI.
     
      Ho udito alcuni sentimentali vaporosi, esclamare che il viaggio di nozze è una profanazione; che: "si vanno disseminando le più care memorie nelle camere d'albergo! Vorrebbero la villetta isolata, e rinchiudervisi: "solo con sola Dido Enea ridotto." E ripetersi giorno e notte: Amoris tui solum et dives sum satis; e quando se ne vanno pei fatti loro, le più care memorie, rinchiuderle tutte là sotto chiave.
      Sono spiriti unilaterali, e non comprendono che una felicità unilaterale. La felicità del viaggio di nozze invece è un prisma.
      In viaggio gli sposi si studiano, si conoscono, si apprezzano sotto mille aspetti diversi. Pensano:
      Come saprà adattarsi agli inconvenienti del viaggio questa persona che ha vissuto sempre fra le agiatezze? Saprà resistere alle fatiche delle lunghe corse, delle abbigliature mattutine, delle visite assidue alle chiese, ai musei? Ed i suoi gusti artistici? Cosa dirà di quel quadro? di quella statua? Che impressione le farà quella musica, quel dramma? Come saprà discorrere nell'espansione della vita intima? Capirà, gusterà le bellezze della natura? Avrà impeti entusiastici, calore d'ammirazione e quella dolce bontà indulgente che porta a vedere alla prima il lato bello e buono di ogni cosa?


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





Dido Enea Amoris