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      Io mi valgo della mia cuffia e dei miei occhiali, per introdurmi nel nido della sposa appena tornata dal viaggio ed assicurarmi co' miei occhi, se sa essere una signora, com'è stata una signorina veramente ammodo.
      Verifichiamo prima di tutto gli arretrati.
      Ha scritto ogni giorno alla suocera ed alla mamma durante il viaggio di nozze?
      Un giorno a Firenze, ero stata a San Miniato.... ero così stanca non ho proprio potuto. Ed un'altra volta a Livorno....
      Ebbene, bisognerà farne delle scuse, e riconoscere d'aver mancato ad un dovere, verso la suocera; quanto alla mamma....
      Oh! alla mamma ho scritto sempre.
      Me lo figuravo. Eppure là l'indulgenza era sicura, l'affetto non correva pericolo. Quella che va trattata sempre in modo da guadagnarne il cuore, è la suocera, sono i parenti del marito, che nutrono sempre una vaga ostilità contro quella giovine, la quale, arrivata ultima, s'è fatto il posto più largo nell'animo del loro figliolo, se lo è accaparrato, l'ha fatto suo, e d'un balzo ha messo tutti gli altri affetti al secondo posto; ed a che distanza anche! La mamma è già venuta lei a vederla? Era alla stazione ad incontrarla? Oh le mamme! Ebbene, la sua prima visita, ora ha da essere per la suocera.
      Vediamo i bauli. Vi sono i doni per la famiglia del marito? Benissimo. Bisognerà mandarli subito, ed al tempo stesso, annunciare alla suocera che andrà con suo marito a salutarla in giornata.
      È venuto un fascio, una pioggia di carte da visita, in risposta alle partecipazioni. Si deve fare una scelta d'accordo col marito, una scelta accurata delle famiglie colle quali si vuol mantenersi in relazione.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





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