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      Credo di non dover aggiungere che non deve mai dir nulla fuorchè bene delle persone che sono uscite. Questa è la civiltà più elementare. Se agisse altrimenti, autorizzerebbe chi l'ascolta a domandarle:
      E perchè riceve, e ci espone a trovarci al contatto di persone, che non meritano la sua stima?
      Qualche volta accade che appunto quando vi sono altre visite, capiti una di quelle tante sfortunate che si presentano alle signore per qualche raccomandazione; per trovare un impiego, delle lezioni, ecc.
      La menoma freddezza nel modo di accogliere la persona disgraziata farebbe torto alla padrona di casa. Quanto più la situazione di chi viene a raccomandarsi è imbarazzante, altrettanto una signora per bene deve cercare di rassicurarla, usandole modi affabili e cortesi, presentandola ai suoi visitatori come un'eguale, rivolgendo il discorso a lei come agli altri, e studiandosi di persuaderla, non colle parole ma col tratto, che la sua sventura non è che un titolo maggiore alla simpatia delle anime gentili.
     
     
     *

      * *
     
      Souvenez-vous toujours dans le cours de la vie,
      Qu'un dîner sans façon est une perfidie.
     
      Assolutamente una perfidia, non voglio ammetterlo; non arrivo fin là. Ma credano pure, signore mie, che il prender troppo sul serio la preghiera degli amici intimi di dar loro il pranzo di famiglia, non è il favore più grande che possano fare ai loro convitati.
      Il pranzo di famiglia, sia; ma con qualche aggiunta. Un buon antipasto; il piatto del compenso, ed il piatto del complimento, ed una bottiglia con tanto di polvere; ed allora pazienza, il pranzo di famiglia sarà bene accetto.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196