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      Sono un ornamento elegante ed artistico.
      La padrona di casa stabilisce i posti tenendo conto delle simpatie, delle analogie, ecc., fra i suoi convitati; scrive il nome di ciascuno sul cartoncino apposito, e lo fa collocare sul tovagliolo.
      Accanto alla posata di ciascun uomo si usa collocare la noticina dei piatti che saranno serviti.
      Badino, che dico si usa, ma non dico che sia bello. Ha un'aria da osteria; mi pare sempre che, giunti in fondo, si debba tirar la somma e pagare il conto. Quelli che sono molto devoti al culto dello stomaco però, sono fanatici di questa moda, che permette loro di prendere le debite misure, e di far il posto più largo ai piatti che preferiscono.
      Il padrone e la padrona di casa stanno nel centro della tavola, ai due lati, uno in faccia all'altro. Alla destra della moglie si mette l'uomo che si vuol onorare di più; ed alla destra del marito la signora di maggior riguardo: i due posti alla loro sinistra sono ancora posti d'onore.
      Sotto la tavola vanno messi gli scaldapiedi per le signore freddolose se è inverno. Gli sgabelli per le eroine che sfidano il gelo. La camera dev'essere stata ben riscaldata prima; e durante il pranzo si lascia spegnere la stufa per non rialzar troppo la temperatura.
      Nella sala da pranzo si prepara sulla credenza una tovaglia lunga, assortita al servizio della biancheria da tavola, o, se questo è bianco, assortita alla traversa diagonale, e sovr'essa una quantità di posate, avendo cura che vi siano quelle di forma apposita pel pesce, quelle pei legumi, per le frutta, i cucchiaini a spatola pei gelati, il coltello d'argento a due tagli pei gelati e le torte, ecc., ecc.; più i piatti pel servizio, le bottiglie dei vini scelti ed un certo numero di tovaglioli e di bicchieri per il caso di qualche inconveniente che richiedesse di sostituirli a quelli già posti in tavola.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196