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      Le lettere dirette ai figli ed ai maestri non dovranno mai essere chiuse nella stessa busta; e scrivendo ai fanciulli non si accennerà mai ai doni che si possono aver fatti ai loro superiori.
      Oltre l'educazione della scuola e del collegio, le signorine hanno le lezioni di musica, di disegno, di lingue straniere, che prendono a domicilio, e continuano fino a tempo indeterminato.
      Molte signore, che escluderebbero con orrore dall'amicizia delle loro figliole una signorina, di cui si dicesse che riceve visite di uomini quando sua madre non è in casa, lasciano poi quelle figliuole impeccabili, sole durante un'ora col maestro di pianoforte e di lingua inglese.
      È troppo spingere la fiducia ed il rispetto, signore mie. I maestri sono uomini come gli altri, ed una madre per bene non deve mai mancare di assistere alle lezioni delle sue figlie. Se è occupata, se ha una visita, si fa supplire all'assistenza della lezione, o la differisce.
     
     
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      Nei collegi si fanno le conoscenze senza tante formalità, per cui accade spesso che due giovinetti o due giovinette stringano una relazione intima sebbene le loro famiglie non si conoscano.
      In tal caso, quando i ragazzi escono di collegio, prese le debite informazioni, toccherà alla madre più attempata, o a quella che occupa una situazione più elevata, a fare il primo passo, mandando la carta di visita con qualche parola d'invito all'altra mamma, la quale risponderà subito con una visita; non mai con una carta.
      Se una signora invita delle signorine a passar qualche tempo in casa sua, dovrà esercitare su di loro la stessa sorveglianza che esercita sulle sue figlie: assistere alle loro lezioni, accompagnarle; e se ha dei figli grandi, vigilarne il contegno rigorosamente, in modo che le ospiti non abbiano a trovarsi, neppur un momento, in una falsa situazione.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196