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      La grande rinomanza di Noemi per l'affetto che seppe ispirare a Ruth, ci prova quanto siano rare le signore che sanno comprendere bene la loro situazione di suocera.
      Eppure sarebbe tanto facile.... accettare pienamente la loro parte di maternità verso la nuora. Non altro.
      Ma la parte di maternità invecchia. L'ostacolo è sempre là. Col proprio figlio non appariva. Un uomo è un'altra cosa. E poi l'amore di madre accomoda tutto. Ma quella signora giovine, che viene a metterle un confronto accanto.... Eppure una suocera deve accettare dalla nuora tutti quegli atti di deferenza, che si devono dalla gioventù alle persone attempate. La destra a passeggio, sia a piedi che in carrozza, il passo quando si tratta di entrare in qualche luogo, la preminenza del saluto dai visitatori, la destra del camino o del divano nei ricevimenti.
      La suocera deve astenersi di mettersi in terzo nelle visite, nelle passeggiate, nei divertimenti dei due sposi; ma deve accompagnare la nuora, all'occorrenza, quando è sola, presentarla ai conoscenti a cui non può presentarla il marito.
      La suocera che vive in casa col figlio ammogliato, cede alla nuora il maneggio di casa, e, dal momento che suo figlio ha moglie, si mette a riposo. Malgrado l'età, malgrado l'anzianità dei diritti, davanti alla società la padrona di casa è la nuora, e la suocera deve saperlo riconoscere con quella doverosa rinunzia. Agendo altrimenti, usurperebbe un diritto che non le spetta, si arrogherebbe una padronanza in casa del figlio e della nuora, mancherebbe di delicatezza.


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La gente per bene
di Marchesa Colombi
Editore Galli
1893 pagine 196

   





Noemi Ruth