Pagina (60/171)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sono venuto per parlare a lei... d'una cosa importante... pel mio avvenire...».
      «Di' pure; in quel che posso» rispose il signor Pedrotti con aria di protezione. Poi soggiunge, vedendolo intimorito: «Ma non aver paura, il tuo avvenire è sicuro; hai ingegno, sei appoggiato ad un avvocato valente... Lavora, abbi coraggio, e vedrai; sai che ho sempre avuto fede in te. Il mondo è dei giovani, mio caro».
      «Sì; ma bisogna che i vecchi, cioè, quelli che non sono più giovani, ci aiutino un poco».
      «E ti hanno aiutato mi pare» disse il Pedrotti un poco adombrato dalla parola vecchi, e dalla paura che Giovanni non apprezzasse abbastanza le sue larghezze passate e ne domandasse di nuove.
      «Sì: e se sono qualche cosa, lo devo a loro» assentì Giovanni sempre più tremante. «Ma sa, tutti abbiamo delle aspirazioni; io vorrei diventare qualche cosa di più».
      «È giusto. L'ambizione fa i grandi uomini e le grandi cose» sentenziò il Pedrotti, usando una frase che aveva letta nel suo giornale.
      «Ebbene, mi fa piacere che dica così, perché ho una grande, grande ambizione» balbettò Giovanni, che ormai non poteva più frenare gli sbalzi della sua voce soffocata e commossa.
      «Bravo! E, si può conoscerla quest'ambizione?» domandò bonariamente il proprietario. «Vuoi diventare deputato?».
      «No. Voglio... voglio... sposare sua figlia» susurrò Giovanni con un mormorio appena percettibile.
      Il signor Pedrotti si rizzò sulla poltrona; lo guardò fisso cogli occhi sgranati, e stette un tratto senza trovare una parola da rispondere.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il tramonto d'un ideale
di Marchesa Colombi
pagine 171

   





Pedrotti Pedrotti Giovanni Giovanni Pedrotti Giovanni Giovanni Pedrotti