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      Il cuoco si fece più accosto, e guardò nella cella. La gallina s'era accovacciata, e rimaneva immobile cogli occhi chiusi come se dormisse. Ma, traverso le palpebre sottili, l'occhio si moveva, ed un pigolìo sommesso e lieto accompagnava il suo respiro.
      Tratto tratto apriva gli occhi, poi li richiudeva in fretta, come premurosa di ripigliare il filo d'un sogno caro. Forse, nell'ardore del desiderio giovanile, si figurava di razzolare nello spazio sterminato d'un'aia; sognava, in quel beato dormiveglia, la vita rumorosa d'un cortile rustico; una ressa di tacchini, di anatre, di oche, di polli che s'incrociavano, si urtavano, vociavano alto, e le liti dei galli, che facevano accorrere ed ammutolivano di sgomento, la folla del pollame.
      Due o tre volte le sfuggì una voce gongolante, un ohhh! gutturale e prolungato, e mostrò un momento gli occhi ridenti di gioia. Chi sa che non rivedesse colla fantasia da gallina, gli sciami di piccioni bianchi, turchini, violetti, i bei polli volanti nell'aria, che scendono nei cortili a narrare le vastità azzurre dell'orizzonte, devastano in fretta e in furia il becchime e ripartono a volo. E le aiuole verdi, e la delizia di aprirsi un varco nella frescura dell'insalata ancora bianca, del prezzemolo tenerello, delle fragole bagnate di rugiada, come nei labirinti d'una foresta, e l'emozione viva d'affrontare la granata dell'ortolana, o di scansarla dietro i cavoli grandi!.. Solo chi è nato per vivere all'aperto, nell'infinita libertà dei campi, può immaginare che visioni di verde, d'azzurro, di sole, potevano balenare a quegli occhi chiusi!


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181