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      E le disse la sua risoluzione, tornando a commuoversi.
      - Staremo fra noi, mamma. Mi assisterai tu come hai assistiti gli altri, ed almeno non avremo rimorsi...
      Le preghiere, le persuasioni della madre non valsero a nulla; era così convinto di dover morire che si sentiva già staccato da tutto; studiava in sè i sintomi del male, e vedeva coll'immaginazione il quadro della sua fine.
      Tutto quello che la signora Bellazio potè ottenere fu che non prendesse una risoluzione prima d'aver parlato col medico.
      Lei non poteva credere che Marco fosse malato.
      - Sei sempre stato forte, andava ripetendo. È la prima volta che dici d'aver la tosse. E poi, non rassomigli a nessuno de' tuoi fratelli, nè al babbo, poveretto. Rassomigli a me che sono robusta. Ma che! Ma che! Tu non hai nulla...
      Il tempo incalzava. Si chiamò il medico il giorno stesso; il dottor Andreoni, un vecchio che aveva assistiti tutti i figli ed il marito della signora Bellazio. Egli fece una lunga oscultazione, esaminò il giovane minutamente, e si mostrò soddisfatto del suo stato.
      - Non solo non ha la menoma lesione ai polmoni, disse, ma non ha nessuna disposizione ad averne. Ha un bel torace ampio, e l'apparecchio respiratorio non potrebbe essere meglio costituito. Stai di buon animo, figliolo. Potrai morire di qualsiasi male, perchè tutti si muore, ma non morrai di tisi.
      La signora Bellazio piangeva di gioia a quelle parole. E Marco pure parve rassicurato. Soltanto disse che aveva ricevuto una scossa, che, qualunque ne fosse la causa, pel momento non si sentiva bene.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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