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      Fissava gli occhi iniettati e lucenti sulle mani del cameriere, sul dorso gonfio dell'asino, come assetato di sangue, come se dovessero cavarlo alla bestia per darlo da bere a lui.
      Rideva di un riso muto, colla bocca aperta e le labbra tese sui denti grigi; rideva da far paura.
      Il bel cameriere immerse il temperino nella pelle tumefatta, e lo spinse forte innanzi, aprendo un largo taglio. Il sangue sprizzò, si stese, fece una larga macchia rosseggiante sul dorso della povera bestia, che tremò tutta ed alzò prodigiosamente il capo in uno spasimo silenzioso. Alla vista del sangue il pellagroso, dall'alto del carro, lasciò sfuggire una risata rauca e stonata, una risata da briaco o da pazzo. Poi sciolse frettoloso la sua pezzuola bagnata, e morse avidamente il pezzo di costoletta.
      - Filet de boeuf al madera! Servito! gli gridò sghignazzando un guattero che usciva dall'osteria. Pietro alzò i pugni; ma l'altro tornò a dire: "Ecco il madera!" E gli scaraventò nel viso un rimasuglio di rigovernatura rimasta nel secchio.
      Il pellagroso rivolse a lui la faccia grondante di quel luridume, coi denti stretti, ed i pugni serrati e tremanti in atto minaccioso. Il guattero continuò a ridere, ed a contraffarlo; e Pietro più rabbiosamente gli scoteva contro i pugni irrigiditi, e si faceva più rosso negli occhi e più livido nel viso. Poi cominciò a ridere, a ridere forte con un suono opprimente di rantolo; e ad un tratto, coi pugni alti e senza cessar di ridere, parve che si spingesse innanzi come se si avventasse contro il guattero, e piombò dal carro.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





Pietro Pietro