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      - Eppure, babbo, non puoi negare che abbiamo gustati dei giorni di vera felicità, e speriamo di gustarne ancora; mentre quel vecchio....
      - Quel vecchio avrà esauriti i suoi. Noi abbiamo goduti dei giorni di felicità? Li sconteremo più tardi colle ricordanze e coi confronti. L'ha detto anche Dante che la ricordanza dei giorni felici è il maggiore dei dolori. È un fatto che la somma della felicità è uguale per ogni vita umana. Quanto più uno s'affretta a goderla, a restringerla in un breve spazio di tempo, tanto più squallidi rimangono gli anni sui quali l'ha presa in anticipazione. Una donna che è molto bella, molto amata in gioventù, esaurisce tutte le sue gioie, e poi passa il resto de' suoi giorni a rimpiangere la bellezza perduta, a desolarsi della sua decadenza, del suo isolamento. Napoleone I a Sant'Elena era di certo più infelice de' suoi compagni, perchè era caduto da più alto, aveva goduto di più. A noi stessi, questa sera danno piacere questi alari nuovi, ma domani la serata ci parrà più vuota perchè non avremo un'altra novità da gustare. Qualunque cosa facciamo, non possiamo che trasportare da un giorno all'altro la poca gioia assegnata a ciascun giorno, e mangiare anticipatamente la rendita dei giorni futuri.
      Rimasero tutti per qualche momento silenziosi, guardando il fuoco malinconicamente.
      Intanto entrò la serva, tutta animata e sorridente, e, nell'accendere i lumi per i padroni, disse:
      - Scendo ora dal quarto piano. Si è fatto un gran ridere; si sono mangiate le castagne; una vera festa per quegli alari che hanno comperato.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





Dante Sant'Elena