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      La piccina era tutta gonfia, e sulle sue piccole membra arrotondate dall'edema, dovunque c'era una di quelle fossette che sono la grande bellezza dei bambini, il tempo aveva deposto una traccia nera. Non potei a meno di farlo notare alla madre, e di domandarle se non lavava la sua figliola.
      Mi rispose che attribuiva la sua malattia all'averle lavati i piedini un mese prima, in luglio, coll'acqua del pozzo.
      Le diedi un po' sulla voce; cercai di persuaderla che l'acqua non fa male, che la nettezza è il primo elemento di salute, che i bambini vanno lavati spesso, ecc., ecc.
      Quelle donne m'ascoltavano meravigliate e la Maddalena disse:
      - Ecco. Noi s'ha tanta paura a toccare i bambini coll'acqua fredda, e loro, che sono signori, non ci badano manco. Forse non si farebbe male a lavarli, come dice lei.
      E la nonna, dopo un momento di riflessione, fece questa scoperta peregrina:
      - E sarebbero anche più puliti!
      Ridiscesi quel rompicollo di scala buia, e tornai nel cortile, seguita dalle tre donne.
      La Maddalena teneva in braccio una piccola trovatella, che aveva presa a baliatico dall'ospedale, dopo aver sepolta, come la madre dei Macabei, la sua settima figliola. Era una bimba sottile fino alla trasparenza, delicata e bianca come un gelsomino, ma bella come l'amore dei mortali ne crea di rado.
      - Madonna santa! Dice che è bella codesta? esclamò la nonna. Se pare un morticino!
      - Sarebbe forse bella, disse la Maddalena che ci metteva dell'ambizione, se non fosse tanto distrutta e senza colore.
      - Ma come volete che i bambini stieno bene con questo putridume d'intorno?


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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