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      Tentò aiutare la Laura, e si fece dar sulla voce dalla cuoca perchè toccava gli agnellotti colle mani sudice; e finì col prendere il vasetto della tafferia, e, colla scusa di infarinare gli agnellotti, fece cadere una tale pioggia di farina sulla tavola, sulle mani della cuoca, sul capo delle bambine, dappertutto, che la cuoca, spazientita, li cacciò fuori tutti quattro, e chiuse dispettosamente l'uscio della cucina.
      L'Elena si mise a correre ridendo e scotendo il capo per farne cadere la farina, e gli altri dietro, tenendosi per gli abiti.
      Così entrarono come una raffica nella stanza da pranzo, dove il signor Dogliani leggeva un giornale accanto al fuoco mezzo spento, ed una giornante stirava la biancheria di bucato sulla tavola a ribalte, che più tardi doveva essere allargata ed apparecchiata pel pranzo, ed intanto, colle ribalte pendenti e coperta dallo stiratoio, serviva ad un uso più modesto.
      In casa Dogliani tutto era modesto. Non c'era salotto, nè studio; quella stanza da pranzo teneva luogo di tutto; era vasta e ben rischiarata da due porte a vetrate che mettevano nel giardino. Presso una di quelle porte, che non si apriva mai, c'era un tavolino da lavoro dove la Caterina, ch'era l'unica serva di casa, sedeva la sera a rammendare il bucato, ed a prepararlo per quella stiratora, la quale andava a giornata una volta ogni settimana. Alla parete di contro era addossata una vecchia credenza, e presso la credenza c'era l'uscio. Le altre pareti erano occupate, una dal camino colla rispettiva cassina per la legna, l'altra da una scrivania sulla quale i ragazzi facevano i compiti di scuola, quando il signor Dogliani non ci sedeva lui col suo librone dei conti.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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