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      Ma il babbo non intervenne, e l'altra daccapo ad urtargli il piede con più forza, ed a fargli dei cenni misteriosi perchè stesse zitto. Poi disse:
      - Fammi il favore, Vincenzo, domanda alla Caterina se l'altro ferro è caldo.
      Era una buona donna, vecchia di casa, avvezza a trattare i ragazzi senza cerimonie, e Vincenzo obbedì, ed uscì correndo per andare in cucina. Ma non poteva capire perchè non s'avesse a parlare dinanzi al babbo di quel suo compagno fenomenale. Era così bello d'aver quella cosa meravigliosa da raccontare! Dacchè aveva udito la combinazione strana di quel nome, era stato ansioso d'andarlo a ripetere a casa, di chiacchierarne colle sorelline, e colla Caterina. Perchè mai glielo proibivano?
      - Perchè mai? domandavano impensierite le bambine che erano corse tutte in cucina sulle calcagna del fratello, secondo una loro abitudine di partire e di arrivar sempre in frotta come una volata di passeri.
      - Zitti, ragazzi! esclamò la stiratora, entrando anche lei in cucina col ferro in mano col pretesto di cambiarlo. Non parlate di quello scolaro nuovo dinanzi al babbo.
      - Ma perchè, Rosa? Di', perchè? esclamarono in coro i bambini, piantandole in volto i loro otto occhi sbarrati, curiosi, come otto punti interrogativi. E la Rosa, sempre affaccendata e misteriosa;
      - Perchè gli farebbe dispiacere. Lasciatemi andare, via....
      - No, no. Di', che cosa gli importa al babbo? Che cosa c'è da far dispiacere?
      - Non gli fa dispiacere, lo irrita.
      - Ma perchè? Perchè?
      - Ve lo dirò poi; lasciatemi andare, che non s'avveda che sono uscita per parlare di questo.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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