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      Il signor Teodoro aveva sempre bisogno di insuperbirsi di qualche cosa, di vantare una superiorità qualsiasi. Altre volte era andato superbo del suo lusso, della vita signorile che menava, del denaro che spendeva. Ora di denaro non ne aveva più, ma gli erano rimaste le idee grandiose, alle quali credeva in buona fede: immaginava delle speculazioni impossibili, dei grandi affittamenti di terreni da pagarsi dopo il primo raccolto, che, ben inteso, doveva essere abbondantissimo, e diceva:
      - Lasciate soltanto ch'io abbia concluso questo contratto, e poi vedrete come farò presto a rifarmi un patrimonio. Pago tanto, raccolgo tanto; mi resta tanto di guadagno; e l'anno venturo con questa somma in commercio posso cavarne tanto...
      Era la storia della donna dal paniere d'ova.
      E le sue ricchezze avvenire, dacchè nè lui nè la moglie non erano più giovani, le destinava a far brillare suo figlio.
      - Ti metterò nel primo collegio d'America; ne uscirai con un'educazione da principe; e quando ti condurrò in Italia ti saranno aperte tutte le vie. Ti faranno deputato, senatore, ministro....
      Si eccitava a quelle idee magnifiche e vane; rizzava orgogliosamente il capo, s'impettiva, gli brillavano gli occhi e si sentiva veramente felice, come se quei sogni fossero già avverati, ed egli fosse già il padre fortunato del primo diplomatico d'Italia.
      Se per caso si trovava in possesso di una piccola somma, trascurava di pagare i debiti, di comperare le cose più necessarie, per portare un abito o un berretto nuovo a Vicenzino.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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