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      Mio Dio, dove? dove?
      Poi, mentre si avviava, sempre di corsa, per una strada che metteva fuor dal paese, senza sapere dove andasse, si vide venire innanzi il signor Dogliani seguito da un contadino, e l'udì gridare tutto stupito:
      - Ho trovato quest'uomo, che dice d'aver portata una lettera di Vincenzo, che è a San Germano, all'albergo del Gallo...
      - Ah! a San Germano! Sei chilometri! urlò Vicenzino; e via, con una corsa disperata verso la strada maestra.
      - Seguitelo, seguitelo; non vedete che impazzisce? gridava il signor Dogliani tremando tutto sulle vecchie gambe. Intanto il contadino era riuscito a raggiungere Vicenzino, e gli aveva strappata la lettera che egli continuava ad agitare in alto senza sapere quel che facesse. Ma non potè fermarlo.
      Il signor Dogliani guardava quell'uomo venire verso di lui col foglio in mano, e pareva che ne avesse paura. Quando l'ebbe preso fece per leggere, ma era già troppo buio, e dovette accostarsi al lume d'una bottega; mormorava:
      - Che cos'ha? Cos'è accaduto?
      Poi, quando ebbe cominciato a leggere, vacillò come un ubbriaco. Scosse due o tre volte nervosamente il capo, ma continuò a leggere cogli occhi fissi sul foglio, tremando a verga, e sussultanto di tratto in tratto. Ma non gridava, non diceva nulla, e guardava sempre il foglio.
      I pochi contadini che, allarmati dalle smanie di Vicenzino, si erano fatti intorno al vecchio, furono pronti a sorreggerlo quando barcollò, e videro che aveva gli occhi vitrei come impietriti e non leggeva più da un pezzo.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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