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      - Sapevo che quella sarebbe un giorno la mia vita.
      - Ma eri certa fin d'allora che pensava a te, che sarebbe tornato?
      - Ero certa del suo cuore come lo sono del tuo, rispose l'Elena con tutta la fede del suo forte amore, senza dubitare della pena che poteva fare al povero prete quel confronto.
      - In sette anni non hai mai avuto un dubbio? domandò ancora Vicenzino aggrappandosi ad un'ultima speranza, che, almeno in un'ora di dubbio, quel giovane cuore si fosse rivolto a lui.
      - Mai. Disse risolutamente l'Elena. Se avessi dubitato di lui sarei morta.
      Vicenzino si sentì morire in cuore l'ultima gioia. Non lo aveva amato mai; non lo aveva compreso; non era per lui che era rimasta fanciulla. Era per un altro! Anche il suo passato, il solo ricordo che lo consolasse, il solo raggio d'amore della sua vita, era spento. Ebbe uno di quegli impeti di dolore irresistibili, che possono sopraffare anche le anime più forti. Riaperse la porta del giardino, ed uscì a capo scoperto nell'oscurità. L'Elena credette che volesse passeggiare un poco per continuare il suo interrogatorio, e, devota alla sua autorità da fratello prete, si alzò per seguirlo. Ma egli camminava a passi concitati e s'era già perduto nel buio della notte.
      - Vicenzino non sembra contento del mio matrimonio, disse l'Elena rientrando presso il padre, e spingendo la sua poltrona a ruote per condurlo a coricarsi.
      Il vecchio scosse il capo bianco, e sospirò:
      - Gli è che la vita sarà triste per noi. Quanto a me sono vecchio, pazienza. Ma lui ha ventisei anni.


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Senz'amore
di Marchesa Colombi
Editore Alfredo Brignola
1883 pagine 181

   





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