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      Ho veduto i giudizî dei critici sul vostro debutto. Sono tutti lusinghieri per voi, ed anche per me, credetelo, sebbene voi vi esageriate fuor di misura la poca parte ch'io ebbi nella vostra educazione musicale.
      Tenete conto dell'appunto che vi fece il critico della Perseveranza. È vero; voi abusate delle note basse, e le forzate. È una risorsa delle artiste a cui il tempo e le fatiche hanno guastato le note di mezzo. Ma voi non avete lacune nella vostra scala, e dovete assolutamente correggere codesto difetto. Appena vi fermerete un poco a Torino, ci lavoreremo insieme.
      La scrittura che vi fu proposta è buona. Il teatro di Reggio d'Emilia, nella stagione di primavera, è un teatro importante. Transigete sugli interessi pur di combinare codesto affare che può esservi molto utile. La tessitura dell'Africana va benissimo per la vostra voce, ed in pochi giorni potrete imparare la parte.
      Mi dispiace all'anima di non poter esservi accanto per risparmiarvi codeste noie di contratti. Ma, voi lo sapete, sono schiavo del lavoro. Questo però non mi toglie dal pensare a voi.
      Scrivetemi spesso, ed amatemi come vi ama,
     
      Il vostro WELFARD HERBERT.
     
      La freddezza nordica di quella lettera mi strinse il cuore. Dacchè amavo Welfard, era la prima volta che mi allontanavo da lui; la prima volta che ci scambiavamo una lettera. Per me era un grande avvenimento; e gliel'avevo detto, come aspettassi con ansia la sua prima parola scritta, come la sua stessa calligrafia che m'era ignota m'inspirasse la palpitante curiosità d'una rivelazione.


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Tempesta e bonaccia. Romanzo senza eroi
di Marchesa Colombi
G. Brignola Editore
1877 pagine 172

   





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