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      Nè voglio mostrare la sua falsità con le storie degli altri che di don Cristoforo hanno scritto, ma con le scritture e col testimonio di questo medesimo autore, in cui si verifica quel proverbio che dice: Mendacem oportet esse memorem, cioè che il bugiardo deve aver memoria, perché s'egli ne è privo, contraddirà a quel che avanti disse e affermò, siccome il Giustiniano fece in questo caso dicendo in una sua comparazione delle quattro lingue sopra il Salterio in quel verso, In omnem terram exivit sonus eorum, cosiffatte parole: «Questo Cristoforo Colombo, avendo nei suoi teneri anni imparati i principii delle lettere, poiché fu in età adulta si diede all'arte del navigare, e se n'andò in Lisbona in Portogallo, dove imparò la cosmografia, e gli fu insegnata da un suo fratello, che quivi faceva carte da navigare; con la qual cosa, e con quel che ragionava con quelli che andavano a san Giorgio della Mina di Portogallo in Africa, e con quel che egli aveva letto nei cosmografi, si pensò di potere andare a queste terre che egli scoprì».
      Per le quali parole manifesta cosa è ch'egli non esercitò arte meccanica o manuale, poiché dice che impiegò la puerizia in imparar lettere, e la gioventù nella navigatoria e cosmografia e la sua maggiore età in scoprimenti. Di modo che lo stesso Giustiniano si convince di falso storico e si fa conoscere per inconsiderato, o parziale, o maligno conterraneo perché, parlando egli di una segnalata persona, e che apportò tanto onore alla patria, di cui lo stesso Giustiniano si fece cronista e scrittore delle sue storie, ancorché i padri dell'Ammiraglio fossero stati persone vili era più onesto che egli parlasse della sua origine con quelle parole, che altri autori in tal caso usano, dicendo Humili loco, seu a parentibus pauperrimis ortus, che metter parole ingiuriose, come in detto Salterio egli mise, riportandole poi nella sua cronaca con chiamarlo falsamente meccanico: che, se anche non si fosse contraddetto, la ragione stessa manifestava che un uomo il quale in alcun'arte manuale e mestiere fosse occupato, aveva da nascere e invecchiarsi in quello per impararlo perfettamente e che non sarebbe egli andato errando dalla sua gioventù per tante terre, come altresì non avrebbe appreso tante lettere né tanta scienza quanta le sue opere mostrano che egli ebbe, specialmente nelle quattro più principali scienze che si ricercano per fare quel che egli fece: che sono astrologia, cosmografia, geometria e navigatoria.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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