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      Ed io, vedendo che non poteva senza alcuna arte sforzar la loro volontà, concessi loro quel che volevano e, mutando la punta della bussola, feci spiegar le vele al vento, essendo già sera: e il dì seguente, all'apparir del sole ci ritrovammo dentro al capo di Cartagena, credendo tutti per cosa certa che a Marsiglia n'andassimo».
      E medesimamente in una memoria, o annotazione, che fece, dimostrando che tutte cinque le Zone sono abitabili, e provandolo con l'esperienza delle navigazioni, dice: «Io navigai l'anno 1477 nel mese di febbraio oltre Tile isola cento leghe, la cui parte australe è lontana dall'equinoziale settantatré gradi, e non sessantatré, come alcuni vogliono: né giace dentro della linea che include l'Occidente di Tolomeo, ma è molto più occidentale. E a quest'isola, che è tanto grande come l'Inghilterra, vanno gl'Inglesi con le loro mercatanzie, specialmente quelli di Bristol. E al tempo che io vi andai non era congelato il mare, quantunque vi fossero sì grosse maree, che in alcuni luoghi ascendeva ventisei braccia, e discendeva altrettante in altezza». È bene il vero che Tile, quella di cui Tolomeo fa menzione, giace dove egli dice; e questa dai moderni è chiamata Frislanda.
      E più oltre, provando che l'equinoziale è ancora abitabile, dice: «Io stetti nella fortezza di San Giorgio della Mina del re di Portogallo, che giace sotto l'equinoziale e però io sono buon testimonio che ella non è inabitabile, come alcuni vogliono».
      E nel libro del primo viaggio dice che egli vide alcune sirene nella costa della Manegueta; benché non fossero tanto simili alle donne, come vengono dipinte.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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