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      E, per dire il vero, io non so se durante questo matrimonio l'Ammiraglio andò alla Mina, o Guinea, secondo che di sopra ho detto, ancorché la ragione lo ricerchi, ma, sia come si voglia, dico che, siccome una cosa dipende dall'altra e l'una porta a memoria l'altra, standosi egli in Portogallo cominciò a congetturare che, siccome quei Portoghesi camminavano tanto lontano al mezzodì, medesimamente si potrebbe camminare alla volta dell'occidente, e che di ragione si potrebbe trovare terra in quel cammino.
      Di che per meglio accertarsi e confermarvisi, cominciò di nuovo a richiedere gli autori di cosmografia che altre volte aveva letti e a considerar le ragioni astrologiche che potevano corroborare il suo intento, e per conseguenza notava tutti gli indizi dei quali ad alcune persone e marinari sentiva parlare, e dai quali in alcuna maniera poteva ricevere aiuto. Di tutte le quali cose seppe così ben prevalersi che indubitatamente venne a credere che all'occidente delle isole di Canaria e di capo Verde v'erano molte terre e ch'era possibile navigare a quelle, e scoprirle. Ma affinché si veda da quanto deboli argomenti venne a fabbricare o dar luce ad una sì gran macchina, e anche per soddisfazione di molti che ricercano e desiderano distintamente sapere i motivi che egli ebbe per venire in cognizione di queste terre e arrischiarsi a pigliar questa impresa, dirò qui quello che fra gli scritti suoi sopra questa materia ho trovato.
     
      CAPITOLO VI
     
      La principale cagione che mosse l'ammiraglio a credere di poter scoprire le Indie.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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