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      Quanto alle rendite e utilità, oltre ai salari e diritti dei sopradetti uffici di ammiraglio, vicerè e governatore, domandò il decimo di tutto quello che si comprasse, barattasse, si trovasse, si guadagnasse, e fosse dentro dei confini del suo ammiragliato, togliendo via solamente le spese fatte in acquistarlo dimodoché, se fossero stati in un'isola mille ducati, i cento avevano da esser suoi. E, perché i suoi contrari dicevano che egli non avventurava cosa alcuna in quel viaggio se non vedersi capitano di un'armata finch'ella durar potesse, domandò appresso che gli fosse data l'ottava parte di quel che riportasse nel suo ritorno, ch'egli avrebbe messa l'ottava parte della spesa di detta armata.
      Laonde, essendo cotali cose così importanti, e le Altezze loro non volendo concederle, l'Ammiraglio tolse commiato dai suoi amici e se n'andò alla volta di Cordova per dar ordine alla sua andata in Francia, perché in Portogallo si era già risoluto di non voler tornare ancorché il re gliene avesse scritto.
     
      CAPITOLO XIV
     
      Come i Re Cattolici mandarono dietro all'Ammiraglio, e gli concessero quel che egli domandava.
     
      Essendo già entrato il mese di gennaio dell'anno 1492, lo stesso giorno che l'Ammiraglio partì da Santa Fe, fra gli altri a cui dispiaceva la sua partita, Luigi di S. Angelo, di cui di sopra abbiamo fatta menzione, bramando a ciò alcun rimedio, andò a trovar la regina, e con parole che il desiderio gli somministrava, per persuaderla e riprenderla insieme, le disse ch'ei si maravigliava molto di vedere che, essendo sempre avanzato animo a sua Altezza per ogni cosa grave e importante, le mancasse ora per imprenderne una nella quale sì poco si avventurava, e dalla quale tanto servizio a Dio e ad esaltazione della sua Chiesa poteva ritornare, non senza grandissimo accrescimento e gloria dei suoi regni e stati, e tale finalmente che, se alcun altro principe la conseguisse, come l'offriva l'Ammiraglio, era chiaro il danno che al suo Stato ritornerebbe, e che in tal caso dai suoi amici e servitori sarebbe con giusta causa gravemente ripresa, e dai suoi nemici biasimata, onde tutti poscia direbbero esserle bene impiegata tanta disavventura, e che ancora ella stessa se ne dorrebbe, e i suoi successori giusto cordoglio ne sentirebbero.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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