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      E sono queste canoe tanto leggere e fatte con tale artificio, che se si riversano, altri, tornando in mare subito, e nuotando, le drizzano, e svuotano l'acqua, crollandole come fa il tessitore, gittando la navicella dall'un lato all'altro, e quando è più della metà vuota, cavano l'acqua che vi rimane con zucche secche che per tale effetto portano in due pezzi tagliate per mezzo.
      In quel dì per barattare portarono di quelle cose che il dì avanti avevano recate, tutte dandole per ogni piccola cosa che in baratto fosse loro data. Gioie, o metallo non fu fra tutti loro veduto, se non alcune fogliette d'oro ch'essi portavano appiccate tra i fori del naso; ed essendo domandati da qual parte avessero quell'oro, risposero con lor cenni che dalla parte di mezzodì, ove era un re che aveva molti pezzi e vasi d'oro, additando e mostrando, che verso quel lato di mezzodì e del Sud-Est erano molte altre isole e grandi terre. E, perché erano molto desiderosi di aver delle nostre cose e, per essere poveri, non avevano che dare all'incontro, tosto che erano entrati dentro ai navigli, se potevano avere alcuna cosa, ancorché fosse un pezzetto rotto di piatto di terra o di scodella invetriata, saltavano in mare con esso per andarsi nuotando in terra; e se portavano cosa alcuna, per cosiffatta mercanzia delle nostre, o per un pezzetto di vetro rotto donavano volentieri ogni cosa: di modo che vi fu alcun di loro che diede 6 gomitoli di bambagia per tre bagattini di Portogallo [che non valgono pure un quattrino d'Italia]: e cosiffatti gomitoli pesavano più di 25 libbre, ed era la bambagia molto ben filata.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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