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      Della quale scaramuccia non dispiacque punto all'Ammiraglio, il quale s'accorse che questa gente era degli stessi Caribi dei quali tutti gli altri hanno tanta paura, o che almeno confinavano con quelli; ed è gente arrischiata e animosa, per quanto il loro aspetto e le armi e quel che fecero dimostra; e sperava che, intendendo gl'isolani quel che 7 Cristiani contro 55 Indiani di quel paese, così feroci, avevano fatto, avrebbero più stimati e rispettati i nostri, i quali egli lasciava nel Natale; e che non avrebbero avuto ardimento di far loro dispiacere. Costoro poi sul tardi fecero fumo in terra per mostrar più cuore, perché la barca tornò a veder quel che volevano: ma giammai non si potè fare che si fidassero, e così tornò indietro. Erano i sopraddetti archi di tasso, quasi tanto grandi come quelli di Francia e d'Inghilterra, e le freccie sono di rampolli che producono le canne nella punta dove fanno il seme, i quali sono massicci e molto dritti per lunghezza di un braccio e mezzo: ed armano la testa loro d'un piccolo bastone lungo una quarta e mezza, acuto, e cotto col fuoco, nella cui punta inseriscono un dente o spina di pesce, e l'avvelenano. Per la qual cosa l'Ammiraglio chiamò quel golfo, che gl'Indiani chiamano Samaná, golfo delle freccie: dentro del quale si vedeva di molta bambagia fina, e axi, che è il pepe da loro usato, il quale molto abbrucia, parte lungo e parte rotondo: e presso terra in poco fondo nasceva molta di quell'erba che trovarono i nostri in fili per il golfo dell'Oceano, da che congetturarono che nasceva tutta vicino a terra, e poi matura si distaccava ed era dalle correnti portata al largo in mare.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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