Pagina (123/337)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il giorno poscia seguente, che in Lisbona si seppe la sua venuta dalle Indie, la gente la quale andava alla caravella per veder gl'Indiani ch'egli menava e per intendere cose nuove era tanta che non vi poteva capire dentro; né il mare si vedeva, tanto era pieno di barche e di battelli di Portoghesi, alcuni dei quali rendevano grazie a Dio per tanta vittoria e altri si disperavano, e gli dispiaceva molto di vedere che loro fosse sfuggita dalle mani quell'impresa per l'incredulità e poco conto che il loro re ne aveva fatto. Di modo che passò quel giorno con gran concorso e visita di genti. Poi l'altro dì scrisse il re ai suoi fattori che presentassero all'Ammiraglio tutto il rinfrescamento e quelle cose delle quali egli avesse bisogno per la sua persona e per la sua gente e che non gli domandassero per ciò cosa alcuna. E parimenti scrisse all'Ammiraglio rallegrandosi della sua prospera venuta; e che, poi che si ritrovava nelle sue terre, fosse contento di venirlo a visitare. Nel che l'Ammiraglio fu alquanto dubbioso: ma, considerata l'amicizia che tra lui e i Re Cattolici era, e la cortesia che gli aveva fatta fare, e anche per levarlo di sospetto ch'ei non veniva dalle sue conquiste, si contentò di andare a Val di Paradiso, dove il Re era, 9 leghe discosto dal porto di Lisbona, ove giunse il sabato di notte ai 9 di marzo.
      Allora il re comandò che gli andassero incontro tutti i nobili della sua Corte, e quando fu dinanzi alla sua presenza, gli fece molto onore e grande accoglienza, comandandogli che si mettesse la berretta in testa, e facendolo sedere in una sedia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





Lisbona Indie Indiani Portoghesi Dio Ammiraglio Ammiraglio Ammiraglio Re Cattolici Val Paradiso Lisbona Corte