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      E medesimamente è la nostra volontà che, se voi vedrete convenirsi al nostro servizio ed all'esecuzione della nostra giustizia che quelle persone che saranno in dette isole e terraferma vadano fuori di esse e che non entrino né stieno in esse, e che vengano e si presentino avanti a noi, possiate da parte nostra comandarglielo e farli uscir di dette isole. Ai quali noi per la presente comandiamo che di subito facciano, ed eseguiscano, e mettano in opera tutto ciò, senza ricercar altro, o consultare sopra ciò, né aspettare, né avere altra nostra lettera, né comandamento: non ostante qual si voglia appellazione, o supplica che di tal vostro comandamento facessero o interponessero. Per tutte le quali cose e per tutte le altre dovute e appartenenti ai detti uffici di nostro ammiraglio, e viceré, e governatore, vi diamo autorità bastante con tutte le sue incidenze, e dipendenze, ed emergenze, annessità e connessità.
      «Sopra tutte le quali cose, se vorrete, comandiamo al nostro Cancelliere, e Notari, e agli altri ufficiali, che sono alla tavola dei nostri sigilli, che vi diano, spediscano, e passino, e sigillino la nostra carta di privilegio, fatta quanto più forte, e bastante la ricercherete da loro se vi farà bisogno: né alcun di loro sia ardito di fare alcuna cosa in contrario sotto pena della nostra disgrazia e di 30 ducati per la nostra camera a ciascheduno che il contrario facesse. Ed oltre a ciò comandiamo all'uomo che loro mostrerà questa nostra lettera, che li citi, che debbano comparire avanti di noi nella nostra Corte, dovunque noi siamo, in termini di 15 dì primi seguenti sotto la detta pena.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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