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      In questo porto, simile di forma ad un ferro di cavallo, si acconciò il naviglio nel quale veniva l'Ammiraglio perché aveva una falla per cui l'acqua vi entrava; e, acconciata che fu, il venerdì ai 9 di maggio fece vela, seguendo la costa in giù di ponente tanto vicino a terra che dagl'Indiani erano seguiti con le canoe, con desiderio di barattare ed avere alcune delle nostre cose.
      E perché i tempi erano alquanto contrari, non poteva l'Ammiraglio camminare quanto voleva; finché il martedì ai 13 di maggio deliberò di tornare all'isola di Cuba, per seguitar la costa in giù di essa, con pensiero di non dar volta finché avesse navigato cinquecento o seicento leghe di quella e che si fosse certificato se era isola o terraferma.
      Partito adunque il medesimo dì da Giamaica, un Indiano molto giovane venne ai navigli dicendo di voler venire in Castiglia; e dietro a lui vennero di molti parenti suoi, e altre persone nelle loro canoe, pregandolo con grande istanza ch'ei si tornasse indietro, ma non potettero mai rimoverlo dal suo proposito, anzi, per non veder le lagrime e i gemiti delle sue sorelle, si mise in parte ove niuno non poteva vederlo. Della costanza di costui maravigliatosi l'Ammiraglio, comandò che fosse molto ben trattato.
     
      CAPITOLO LV
     
      Come l'Ammiraglio tornò da Giamaica a seguire la costa di Cuba, credendo tuttavia che fosse terraferma.
     
      Dopo che l'Ammiraglio fu partito dall'isola di Giamaica, mercoledì ai 14 di maggio giunse ad un capo di Cuba che chiamò capo di Santa Croce; e seguendo la costa all'ingiù fu assalito da molti tuoni e lampi terribili per i quali e per le molte secche e canali che incontrava corse non leggero pericolo e sentì gran travaglio, essendo costretto in un medesimo tempo a guardarsi e difendersi da ambedue questi maligni accidenti i quali ricercavano cose tra loro contrario, giacché, rimedio contro i tuoni è ammainar le vele, ma, per fuggir le secche, bisognava che le sostentassero; e certo, se cosiffatta disavventura fosse durata otto o dieci leghe, sarebbe stata insopportabile.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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