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      Così, avendo gli squadroni dei fanti da due bande investita la moltitudine degl'Indiani, che già avevano cominciato ad aprirsi nello scaricar delle balestre e degli archibugi, li assalirono impetuosamente i cavalli e i cani corsi affinché non tornassero a ridursi insieme, per cui quei pusillanimi si misero in fuga chi in qua e chi in là, e i nostri, seguendoli e ammazzandone molti, ne fecero tanta strage che in breve col favor di Dio ne riportarono la vittoria, essendone morti molto di loro ed altri presi e distrutti, e preso vivo Caunabó, principale cacico di tutti loro, insieme coi suoi figliuoli e con le sue donne. Confessò poi questo Caunabó di aver ucciso 20 di quei Cristiani che erano rimasti con l'Arana nella Villa del Natale, nel primo viaggio quando le Indie furono scoperte, e poi che sotto colore di amicizia era andato a vedere la villa della Isabella, come che sapessero i nostri con che animo v'era andato, cioè per considerare come meglio potesse combatterla e far quello stesso che egli aveva fatto al Natale. Di tutte le quali cose, già riferitegli da altri, l'Ammiraglio aveva piena informazione: e però, per castigarlo di quel delitto e di questa seconda ribellione e adunata di genti, egli era uscito contro di lui; e, fattolo prigione con un suo fratello, li menò tutti in Spagna in prigione, perché non volle giustiziare un sì gran personaggio senza che i Re Cattolici lo sapessero, poiché bastava aver castigati molti dei più colpevoli.
      Con la prigionia di costui e con la vittoria ottenuta successero le cose dei Cristiani così prosperamente che, non essendo allora più che 650, e la maggior parte ammalati, e molti di loro donne e fanciulli, nello spazio di un anno che l'Ammiraglio scorse per l'Isola, senza che fosse astretto a sfoderar più la spada la ridusse tanto obbediente e quieta che fu da tutti promesso di pagar tributo ai Re Cattolici ogni tre mesi: cioè di quelli che abitavano in Cibao, ov'erano le miniere dell'oro, pagasse ogni persona maggiore di quattordici anni un sonaglio grosso pieno d'oro in polvere, e tutta l'altra gente 25 libbre di bambagia per ciascheduno, e, per sapere chi dovesse pagare questo tributo, fu ordinato che si facesse certa moneta di rame, o d'ottone, la cui figura si mandasse in ogni paga a ciascuno, il qual dovesse portarla al collo, acciocché, chiunque senza quella fosse trovato, si sapesse costui non aver pagato, e si eseguisse in lui alcuna pena.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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