Pagina (197/337)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Per la qual cosa tosto concorsero alla riva per parlare con quelli delle barche che l'Ammiraglio mandava in terra per fornirsi di acqua e di sale; e v'ha gran copia di capre. E veduto che erano Castigliani, il Portoghese che aveva la cura delle cose dell'isola per il suo signore, andò subito ai navigli a parlare all'Ammiraglio e offrirgli quel che domandava. Di che l'Ammiraglio lo ringraziò, e comandò che gli fosse fatta cortesia e gli fosse dato alcun rinfrescamento, perché per la sterilità dell'isola sempre vivono in gran miseria.
      E desiderando egli d'intendere il modo che tenevano gli ammalati nella loro cura, e però domandandone, gli disse quell'uomo che quivi l'aria e il cielo erano molto temperati; il che è la prima cagione della sanità: e che la seconda procedeva da quel che mangiavano, perché quivi veniva gran numero di testuggini, delle quali mangiavano gli ammalati, e si ungono col loro sangue: e che in poco tempo, continuando essi questo medicamento, guariscono: ma che quelli che nacquero infetti di questo male tardano più a guarire. E che vi fossero tante testuggini era cagione l'essere tutta la costa spiaggia arenosa, ove nei tre mesi di giugno, luglio e agosto venivano le testuggini dalla terraferma dell'Etiopia, la maggior parte delle quali erano della grandezza d'una rotella comune: e che ogni sera uscivano a dormire e far l'uova nell'arena: e che i Cristiani vanno di notte lungo la spiaggia con facelle accese o con lanterne cercando il segno fatto dalla testuggine per l'arena e, trovato quello, seguono finché dànno nella testuggine, la quale, vinta dalla stanchezza per aver fatto sì lungo cammino, dorme sì profondamente che non sente il cacciatore.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





Ammiraglio Castigliani Portoghese Ammiraglio Ammiraglio Etiopia Cristiani