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      Laonde, acciò che non gli mancassero affatto le vettovaglie, ascese subito verso l'oriente alla via di San Domingo, nel cui porto o fiume entrò ai 30 d'agosto, perché il prefetto aveva destinato quivi il sito della città nella parte orientale del fiume, dove oggi giace, e chiamatala San Domingo, in commemorazione di suo padre, che si chiamava Domenico.
     
      CAPITOLO LXXIII
     
      La sollevazione e i rumori che l'Ammiraglio trovò nella Spagnola per la malvagità di un Orlando, che egli vi aveva lasciato per giudice generale.
     
      Entrato adunque l'Ammiraglio nella città di San Domingo con la vista quasi perduta dal soverchio vegliare che continuamente aveva fatto, sperò d'esservi giunto per riposarsi dei travagli patiti in quel viaggio e di trovarvi molta pace fra le sue genti, ma trovò nondimeno tutto il contrario, perché tutte le famiglie dell'isola erano in gran tumulto e sedizione: giacché gran parte della gente da lui lasciatavi era già morta, e degli altri ve n'erano più di 160 ammalati di mal francese: e oltre che molti altri s'erano sollevati con Orlando, non trovò i navigli che dalle Canarie dicemmo egli aver mandato con soccorso.
      Di che sarà necessario che noi ragioniamo ordinatamente per seguire e compire il filo della storia, cominciando dal giorno che l'Ammiraglio partì per Castiglia, la quale partenza, come dicemmo, fu nel mese di marzo dell'anno 1496 essendo scorsi 30 mesi dal giorno della sua tornata, nel principio del qual tempo, per la speranza della sua presta tornata e d'essere di breve soccorsi, fu nella gente alcuna quiete.


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Historie del S.D. Fernando Colombo
(Vita di Cristoforo Colombo)
di Fernando Colombo
pagine 337

   





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